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Valutare la capacità di comunicazione: un’idea da applicare al colloquio di selezione

Valutare la capacità di comunicazione: un’idea da applicare al colloquio di selezione

…ottime capacità comunicative completano il profilo. Con questa frase si chiudono molti annunci di lavoro lasciando intendere che la dimensione della comunicazione sia un elemento molto importante che i candidati devono possedere per potersi inserire con successo nell’azienda.

Dimensione importante, ma come sempre difficile da valutare: non esiste infatti un concetto assoluto di comunicazione adeguata, ma come sempre si tratta rapportare questa dimensione allo specifico contesto.

Quindi sarebbe più corretto scrivere “capacità comunicative adatte al contesto aziendale completano il profilo”.

Passando dalla teoria alla pratica come si può capire se una persona ha le giuste capacità di comunicazione per potersi inserire nella nostra azienda?

La nostra esperienza come selezionatori ci ha dato alcune indicazioni operative per definire una “mappa” per poter valutare questa dimensione durante i colloqui di selezione: ecco la nostra idea.

Indagare in primo luogo su che cosa significhi comunicazione nella nostra azienda. Ad esempio, la persona che assumerò entrerà a far parte di un team che è abituato a condividere e ascoltare le idee di tutti, oppure vi è una persona preposta alla raccolta degli spunti e delle idee che poi le organizza e le sottopone all’attenzione del responsabile/team leader? In questo caso l’oggetto della comunicazione è sempre lo stesso, ma cambia la modalità con cui le informazioni vengono raccolte e condivise.

Una volta definito questo aspetto avrò più chiaro che tipo di persona sarà più adatta: se quindi nel team di inserimento la modalità “brainstorming” è quella adottata, una persona propositiva che cerca il confronto e accetta anche l’ipotesi che la propria idea possa essere pubblicamente messa in discussione senza provare imbarazzo, sarà decisamente da preferire rispetto a un profilo con meno attitudine alla visibilità e al confronto.

Definito quindi questo schema, in fase di colloquio sarà opportuno indagare su come vengano condivise le informazioni all’interno dell’organizzazione attuale e che cosa vorrebbe trovare di diverso la persona nella nostra azienda.

Valutare la capacità di comunicazione: un’idea da applicare al colloquio di selezione_Comunicazione

Comunicazione però significa anche feedback: questo aspetto spesso viene sottovalutato e non adeguatamente sondato durante il colloquio. Avere capacità comunicative adatte al contesto significa anche essere allineati rispetto alle modalità di richiesta, ricezione e condivisione dei feedback.

Anche in questo caso quindi è importante fare un approfondimento in fase di colloquio. Che cosa potremmo chiedere ad un candidato per comprendere questo aspetto?

In primo luogo è necessario inquadrare il contesto di provenienza facendo delle domande specifiche rispetto all’esistenza o meno di momenti di confronto con il proprio responsabile o colleghi e come questi vengano impostati e gestiti.

Successivamente un’idea potrebbe essere quella di chiedere al candidato che atteggiamento avrebbe di fronte ad una situazione che potrebbe verificarsi nella nostra azienda. Ad esempio, si potrebbe chiedere come reagirebbe se a fronte della presentazione di un lavoro fatto con fatica, grosso dispendio di energie e di tempo gli venisse restituito un riscontro tiepido o comunque non in linea con la propria aspettativa.

Questo esercizio ha per l’azienda due ordini di vantaggi.

Il primo legato all’attività di analisi interna: capendo il significato di comunicazione l’azienda è in grado di capire se vi sia un passaggio fluido di informazioni e feedback e se questo rappresenti per le persone un elemento più o meno importante.

In seconda battuta permette al selezionatore di impostare in maniera più efficace gli step di selezione andando ad approfondire tutti gli elementi che compongono il profilo da ricercare e che si vogliono ritrovare nella persona da assumere.

Vi è anche un ulteriore effetto indiretto che è quello di rendere più scientifico il processo di selezione dedicando il giusto tempo ad approfondire tutti i dettagli del ruolo evitando così di mettere i candidati nella condizione di fare dei colloqui ripetitivi che possono essere percepiti di poco valore.

Oktopous s.r.l.