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Parla il Recruiter – Cinque infallibili consigli per farsi notare da chi assume

Parla il Recruiter - Cinque infallibili consigli per farsi notare da chi assume

Il mondo della ricerca e selezione del personale nel corso del tempo ha subito e sta tutt’ora subendo delle importanti trasformazioni. Sai tenerti al passo?
Il mondo della ricerca e selezione del personale nel corso del tempo ha subito e sta tutt’ora subendo delle importanti trasformazioni, soprattutto per quanto riguarda gli strumenti che le Aziende e le Società di Selezione utilizzano per individuare i candidati idonei alle posizioni da ricoprire.
Negli anni ’80 e ’90 la selezione veniva fatta utilizzando annunci fatti sulla carta stampata: i candidati potevano pertanto inviare il proprio curriculum vitae cartaceo ad un indirizzo fisico; successivamente, con l’avvento dei siti di pubblicazione di annunci on line e con la diffusione dell’utilizzo di internet e delle posta elettronica gli annunci di lavoro sono stati trasferiti sulle piattaforme digitali e per candidarsi era quindi necessario inviare il proprio curriculum ad un indirizzo email. Oppure inserire il proprio curriculum all’interno del database del sito di pubblicazione di annunci affinché potesse essere reso visibile ai selezionatori.
Nel corso degli ultimi 10 anni hanno invece preso piede gli strumenti di social recruiting, ovvero l’utilizzo dei social network, anche per far incontrare la domanda e l’offerta di lavoro: questa è stata una vera rivoluzione in quanto i selezionatori possono effettuare delle ricerche direttamente sui profili presenti sui vari social network (Linkedin in primis, ma non solo) pertanto senza avere a disposizione il curriculum completo del candidato.
Oggi si parla di nuove frontiere del recruiting immaginando e creando algoritmi sempre più complessi. Questi algoritmi dovrebbero permettere di accedere ad un quantitativo di dati tale da permettere ai recruiter di individuare tutte le informazioni relative ai candidati, senza di fatto dover avere accesso ad alcun curriculum.

Appare quindi chiaro come questa evoluzione negli strumenti utilizzati abbia notevolmente modificato l’approccio: una volta le aziende palesavano le esigenze e le persone si candidavano, oggi sempre più spesso i selezionatori cercano i propri candidati senza aspettare di riceverne il curriculum. In quest’ottica pertanto non basta più avere un curriculum ben scritto, ma deve essere redatto in maniera tale da essere visibile a chi lo cerca.
Pertanto, quando scriviamo il nostro curriculum vitae e lo inseriamo nel database di un portale per la ricerca di lavoro o di una società di selezione e quando creiamo i nostri profili social dedicati alla ricerca del lavoro, dobbiamo cambiare punto di vista: non bisogna infatti porsi come obiettivo quello di raccontare la propria storia professionale, ma quello di scrivere le informazioni che l’azienda che mi interessa potrebbe cercare.
Quindi sarà importante:

1. Utilizzare dei termini di uso comune: ad esempio se mi occupo di controllo di gestione o voglio fare il controller dovrò mettere in evidenza la parola controller (nella head line del mio profilo LinkedIn o nel curriculum).

2. Tenere presente che il job title che abbiamo nella nostra azienda potrebbe non essere così chiaro nel riassumere il nostro ruolo oppure potrebbe essere talmente particolare da risultare introvabile. È buona regola quindi inserire un job title comprensibile anche se leggermente diverso da quello che abbiamo sul biglietto da visita.

3. Se si sono conseguite delle certificazioni riconosciute in ambito linguistico (es. IELTS) o di altro tipo è bene inserirle nel profilo/ curriculum.

4. Considerare che non si sta scrivendo un tema o una lettera ad una persona: il nostro curriculum o profilo dovrà essere correttamente letto da un algoritmo che ragiona per parole chiave, quindi, bisogna inserire le parole giuste anche rischiando di essere meno precisi, ci sarà successivamente il tempo per poter integrare le informazioni durante un colloquio.

5. Inseriamo la città nella quale viviamo o nella quale vogliamo lavorare: se sono originario di Gorizia, ma vivo da 10 anni a Milano e voglio rimanerci scriverò sul curriculum e nel profilo Milano come città. Se scrivessi Gorizia per rispettare la residenza non risulterò mai nelle ricerche che hanno come keyword “Milano”.


Piccoli accorgimenti, ma di sicura efficacia.

Oktopous s.r.l.

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Come ottenere un primo colloquio con un head hunter

Come ottenere un primo colloquio con un head hunter

Se stai cercando lavoro o se vuoi cambiarlo, una delle possibilità è quella di passare dal supporto di una società di Ricerca e Selezione del Personale. Non sempre però è facile capire come fare. Di seguito troverai alcuni spunti interessanti:

1 Trova un mentore che ti raccomandi alle società di Ricerca e Selezione del Personale

Essere referenziato da un cliente principale o da un consulente della società di headhunting significa finire in cima alla pila di curricula. Se siete romani e volete venire a lavorare a Milano potete chiedere a qualcuno della società di selezione di Roma di referenziarvi al suo collega milanese

2 Scrivete al responsabile della practice in cui rientra la vostra professionalità

Invece che contattare il senior partner o il direttore generale o peggio ancora il general manager, scrivete al responsabile dell’area di cui fa parte la vostra professionalità. Le principali società di Ricerca e Selezione presenti in Italia contano decine e decine di specializzazioni: Finance, Marketing, Health Care, It, Industrial, Legal, ecc… Ma potrebbero esserci ulteriori suddivisioni a seconda della società. Cercate l’area più in linea con le vostre skills e prendete contatti con il consulente di riferimento. Sarà sicuramente costui, l’esperto del settore per i propri clienti, il contatto che farà al caso vostro.

3 Non mandate il vostro curriculum a chiunque

Non mandate il vostro curriculum a tutti i consulenti della società di ricerca e selezione che avete scelto come target. Se il vostro interesse è quello di parlare con i responsabili di due aree diverse, dopo aver incontrato il primo attendete prima di chiamare il secondo. Meglio se riuscite a farvi referenziare dal vostro primo contatto.

4 Usate il potenziale del vostro networking

Gli head hunter sono interessati a dove avete lavorato al pari di dove avete studiato per il vostro MBA. Ciò anche per il potenziale di networking che esse rappresentano. Incrementate la vostra visibilità facendovi menzionare sui siti web, in una conferenza, in un articolo o come speaker ad un evento e riportate tutto questo nel vostro profilo LinkedIn.

5 Essere diretto e onesto

Sfruttate i gap professionali, errori o eventi negativi come esperienze d’apprendimento. Assicuratevi di non lasciare spazi vuoti nel vostro cv e preparatevi per spiegare cosa avete fatto durante questo lasso di tempo. Se avete perso il vostro lavoro spiegate come, non mentite. Avete solo una reputazione.

6 Rappresentarsi in modo chiaro e succinto

Prima di incontrare un head hunter analizzate i vostri punti di forza e di debolezza, ma chiedete anche l’opinione dei vostri amici e colleghi. Siate chiari anche rispetto agli elementi ideali della vostra prossima posizione incluso in settore di provenienza, ma anche dell’azienda nella quale vorrete andare a lavorare.

7 Vendere prima, comprare dopo 

Gli headhunters cercano candidati in grado di vendersi bene, di lavorare in team e di mettere la propria azienda in cima alla lista delle proprie priorità. Dovrete pertanto apparire ambiziosi e agire come se foste affamati di successo. 

 8 Non parlate troppo, siate dei buoni ascoltatori 

Per gli headhunters tra gli errori commessi più frequentemente dai candidati ci sono: il parlare troppo, l’essere impreparato, l’essere troppo pieni di sé. I candidati dovrebbero presentare al recruiter una panoramica dei propri punti di forza per poi ascoltare attentamente le caratteristiche della posizione, i fattori chiave, la cultura dell’azienda e cosa è importante per la stessa.

9 Crea un rapporto di lungo periodo

Non essere frustrato se il tuo headhunter non è in grado di trovarti il lavoro perfetto immediatamente. Le società di consulenza sono guidate dal cliente e quello che vuoi tu deve allinearsi con quello che almeno uno dei loro clienti richiede. Non irritate quindi i consulenti con contatti troppo frequenti.

10 Non chiamateli per consulenze di carriera

Gli headhunter si occupano dell’incontro tra la domanda e l’offerta di lavoro. Sono focalizzati sul cliente, non si occupano di consulenza di carriera.

Vittorio Nascimbene

Founder & Ceo, Ricercamy s.r.l.

 

Mi occupo da vent’anni di Ricerca e Selezione del Personale.

Una forte curiosità unita al desiderio di trovare nuove formule per soddisfare le esigenze di recruiting dei clienti sono la mia missione.

Credo fortemente che l’unione di competenze e tecnologia rendano l’Head Hunting Smart.